Mi affascinano da sempre.
Sublime mistero di umana grandezza, tratto indelebile di varietà culturale, eterna danza tra significante e significato.
Le parole mi affascinano da sempre.
Sceglierle, metterle insieme, cambiare l’ordine degli addendi e scoprire che qui il risultato cambia. Eccome.

Quando poi entra in gioco l’umana creatività, bilanciata al divino intento di essere al servizio della collettività multiculturale, ecco che i pianeti si allineano. E non solo quelli.
Mi affascinano i dettagli e domandarmi “com’è che l’avrà pensata?”, “cosa si sarà immaginato chi ha fatto così?”
Domande retoriche, risposte immaginarie.

Se 50 anni or sono fu un piccolo passo per l’uomo a determinare un grande balzo per l’umanità, sempre più la tecnologia oggi è quell’aiutante magico ipotizzato dal linguista russo Propp nel viaggio dell’eroe, oltre 90 anni fa.

Ecco sì, l’aiutante magico è un classico senza tempo, un evergreen, che a volte risolve problemi come il celebre Wolf, altre colpisce nel segno, altre ancora sfida le antiche leggi della balistica e finisce per sparare a salve.

Qualcuno diceva che per essere degno di nota online devi fare qualcosa veramente bene o veramente male. Oppure puoi solo scegliere le parole migliori, farti aiutare dalla tecnologia e sperare o meglio sparare nel mucchio.

Ok Google, abbiamo un problema.

Mi affascina pensare che le parole siano state scelte, ma anche no. E qui chiedo scusa sia agli amici Copy che agli amici traduttori a cui va tutta la mia profonda stima e gratitudine per l’enorme responsabilità che hanno!
Sì, perché il risultato può essere sorprendente, può premere il grilletto giusto in una calda sera d’estate ed essere letale. E non hai bisogno di fermarti a riflettere sul calibro corretto o sulla necessità di aggiustare il tiro. Colpisce nel segno. One shot.

Come in questo caso, quando di rientro dalla splendida giornata tra le rocce di Bonifacio approdi al cancello della struttura. Gli occhi sono stanchi, riempiti di bellezze scoperte, è buio e forse gli occhiali vanno puliti meglio, mi dico.

Le parole mi affascinano da sempre.
L’intelligenza artificiale dei traduttori automatici ancora di più. E ancora una volta, l’umanità vince. Se non altro, nella semplicità di sorridere quando ti fermi a leggere. L’importante è valutare quando è il caso di seguire le istruzioni alla lettera. Oppure no.

Ai posteri l’ardua sentenza.
A noi oggi una risata in notturna.